Nell'iconografia cristiana il drago è una reincarnazione di Satana, il diavolo. Spesso è rappresentato sconfitto da santi e cavalieri. Rabano Mauro: «il drago è il diavolo, è Satana, e draghi sono i suoi adepti». Isidoro di Siviglia: «è il più grande di tutti gli animali; è una bestia sotterranea ed aerea che ama lasciare le caverne in cui si nasconde per volare nell'aria; la sua forza risiede non nella bocca o nei denti ma nella coda con cui può stritolare il suo avversario per eccellenza, l’elefante».
Il drago dell'Apocalisse
_Apocalisse di Giovanni (capitolo 12) un enorme drago rosso con dieci corna e sette teste con sette diademi cercò di divorare il figlio maschio di una donna partoriente destinato a governare tutte le nazioni. L'Arcangelo Michele gli impedì di volare ma egli vomitò liquido per far annegare la donna e Dio aprì una voragine che inghiottì il fiume. Il drago, infuriato contro la donna, giurò di vendicarsi verso la sua discendenza.
_Apocalisse di Giovanni (capitolo 13) due furono le bestie create dal drago: la bestia del mare e la bestia della terra.
La bestia del mare aveva sette teste con sette bestemmie e dieci corna con dieci diademi; era simile a una pantera con le zampe di un orso e la bocca di un leone. Gli antichi romani furono impressionati da questa bestia perché le sue ferite si rimarginavano.
La bestia della terra aveva due corna d'agnello e parlava come un drago. Subito questa fece far costruire dai romani una statua della bestia del mare e la animò cosicché potesse mettere a morte chi non la adorava.
_Apocalisse di Giovanni (capitolo 16, versetti 13-14) dalla bocca del drago escono tre spiriti di demoni simili a rane che operano prodigi radunando tutti i re della terra per la guerra del gran giorno di Dio.
Il Leviatano
_Isaia (capitolo 27 versetto 1) «In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatano serpente guizzante, il Leviatano serpente tortuoso e ucciderà il drago che sta nel mare.»
_Giobbe (capitolo 40 versetti 20-28) «Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema, è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca. Chi potrà afferrarlo per gli occhi, prenderlo con lacci e forargli le narici? Puoi tu pescare il Leviatano con l`amo e tener ferma la sua lingua con una corda, ficcargli un giunco nelle narici e forargli la mascella con un uncino? Ti farà forse molte suppliche e ti rivolgerà dolci parole? Stipulerà forse con te un'alleanza, perché tu lo prenda come servo per sempre?»
San Giorgio martire di Lydda (IV° secolo)
San Giorgio, martire di Lydda, è sicuramente il santo uccisore di draghi più famoso al mondo.
Probabilmente la sua leggenda deriva da una falsa interpretazione, al tempo dei Crociati, di un'immagine dell'imperatore Costantino così descritta da Eusebio
«salutare signum capiti suo superpositum imperator draconem (inimicum generis humani) telis per medium ventris confixum sub suis pedibus...depingi voluit».
La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago e salva la principessa simboleggiando la fede che trionfa sul male. La battaglia tra il santo e il drago viene ubicata a Lydda (dove c'è il suo sepolcro) o a Beryto. Onomastico: 23 aprile
San Pellegrino vescovo di TriocalaAd Triocala viveva un drago che uccideva chiunque incontrasse |
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San Francesco e San SilvestroSan Silvestro scaccia i draghi da Arezzo |
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Santa Marina (Margherita) d'Antiochia di PisidiaIl governatore Olibrio cercò di distoglierla dal cristianesimo |
Santa Marta di Betania (I° secolo)Un drago chiamato Tarasca devastava le pianure della |
San Teodoro di Amasea soldato e martireVenezia lo ricorda nelle figure di una vetrata, nel portello |
San Tutwal abate e vescovo (VI° secolo)L'arte è solita raffigurarlo in abiti vescovili, |
San Rufillo vescovo di Forlimpopoli (18 luglio) e
San Mercuriale vescovo di Forlì (30 aprile) (V° secolo)
Tra Forlimpopoli e Forlì si annidava un drago che col fiato ammorbava l'aria e provocava la morte delle persone. I vescovi Ruffillo e Mercuriale si recarono alla tana del drago, gli strinsero attorno alla gola le loro stole e lo gettarono in un profondo pozzo chiudendone l'imboccatura con un memoriale (monumento).
San Bernardino Tolentino, vescovo di Lodi
Uccise il drago Tarantasio (vedi articolo) del lago Gerundo. Lo scheletro fu conservato nella chiesa di S. Cristoforo a Lodi fino al 1700 e una costola nel Santuario Natività della Beata Vergine di Sombreno.
San Petroc abate (VI° secolo)
San Petroc in Cornovaglia ammansì un drago e ordinò per lui un medicamento perché la belva aveva una scheggia nell'occhio. Onomastico: 4 giugno
San Bernardo
Uccise il drago Pen. Dal nome del drago: le Alpi Pennine
San Marone martire
San Marone salvò la figlia del re di Urbisaglia da un drago che sarebbe emerso dal mare per mangiarsela alla foce del Chienti. Onomastico: 15 aprile
San Leucio di Brindisi vescovo
San Leucio uccise un drago che terrorizzava la popolazione di Atessa e donò a loro una costola della belva.
Onomastico: 11 gennaio
San Donato di Arezzo vescovo e martire (362)
Uccise un drago. Onomastico: 7 agosto
Sant'Armagilo abate in Bretagna (VI° secolo)
Sant'Armagilo sconfisse un drago portandolo sul Monte Saint-Armel ed intimandogli di gettarsi nel fiume sottostante. Onomastico: 16 agosto
Sant'Ipazio di Gangra vescovo e martire (345 ca.)
Sant'Ipazio uccise un drago dall'ingresso del tesoro dell’imperatore Costanzo II (figlio di Costantino il Grande).
Onomastico: 14 novembre